BIG D

By Claudio Antonaci 8 anni agoNo Comments
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Google, i droni volanti, gli occhiali mirabolanti e le macchine che si guidano da sole. 

Apple, l’istrionico ed irraggiungibile genio di Steve che ha visto e fortemente voluto per poi realizzare e lasciare ai posteri grandi prodotti. Facebook, una nazione seconda solo alla Cina per popolosità, dove è possibile rincontrare amici, parlare, organizzare, promuovere in “libertà” ogni idea, causa ed iniziativa. Amazon, grazie alla quale si possono vendere a tutti, tutti i prodotti in tutto il mondo. WhatsApp, Uber, Alibaba, Paypal, Periscope… un po’ da soli, un po’ diventati figli adottivi di qualche colosso. Tutti ormai ricchissimi e, anche se non sempre nei conti, avanti anni luce a tutti i “vecchi signori dell’informatica” come Microsoft, Oracle ed IBM.

Il digital, o come preferisco chiamarlo io, ‘BIG D’ è tutto questo.
Ci ha cambiato radicalmente la vita  e quello che importa davvero è che non si torna più indietro; noi non “andiamo on line”, noi tutti, ormai, “viviamo on line!”.

Quando è nata The Flag ci siamo spesso chiesti di che natura dovesse essere fatta la nostra azienda.

Tecnologica forse.

Fantastiliardi di Petabite di dati generati ogni secondo da organizzare e ascoltare con fantavirtualmachine su infrastrutture Cloud distribuite e sovraintese da ingegneri tutti iscritti al Mensa club e in grado di recitare il pigreco fino alla duecentesima cifra decimale?

Finanziaria allora.

Immani risorse che consentano di crescere istantaneamente in forma endogena ed esogena sopportando ogni emorragia economica di breve termine per consolidare economie inscalfibili.

Marketing e Commerciale in subordine.

Veri e propri geni del prodotto e della comunicazione, in grado di costruire, non una, ma miriadi di Killer Applications da consegnare alla miglior forza commerciale del mercato.

FORSE. O meglio forse non solo, non esclusivamente almeno.

Perché Big D nel suo manifestarsi ci ha suggerito una cosa in più: è, prima di tutto, semplicità.

Proviamo a riflettere: cosa si fa con Google? Si cercano informazioni. Proprio come si fa da sempre andando in biblioteca o all’ufficio informazioni. Ma in maniera assistita, semplificata, più veloce… migliore!

Amazon? Beh è un negozio, un negozio con un magazzino infinito, con commessi preparatissimi che sanno dare ogni genere di informazione e provvedono ad inviarti a casa la merce proprio quando vuoi tu. Apple? Ci da elettrodomestici e strumenti di lavoro belli, facili da usare che non si rompono mai; anzi si aggiornano da soli e quando serve sono assistiti capillarmente in modo organizzato ed efficiente. Uber? Organizza l’attività di soggetti economici che provvedono a rendere un servizio al pari dei “vetturini” settecenteschi che ricercavano clienti per trasportarli laddove questi volevano. Lo fa però in modo ubiquo, facile, senza vincoli di orari o territorio.

Il tema è chiaramente ampio e ricco di riscontri sociali, politici ed economici ma credo sia davvero questo il senso di Big D, essere un formidabile sistema abilitante. Certamente e auspicabilmente per fare nuove cose mirabolanti! Ma anche per esserci in tutte le cose di tutti i giorni, le cose semplici, quelle davvero utili a tutti.

Questo è quello che può e vuole fare The Flag.

Sì siamo tutti professionisti (qualcuno di noi potrebbe essere membro del Mensa), sì siamo solidi e solvibili (abbiamo risorse per affrontare questa sfida e sappiamo farci bene i conti), sì abbiamo ottime idee (soprattutto perché abbiamo ascoltato e lavorato con migliaia di imprenditori nella nostra vita e continuiamo a farlo ogni giorno), e sì siamo straordinariamente uniti e motivati.

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